mercoledì 19 ottobre 2016

05-Il colore del suono

“Se durante un concerto avessimo la possibilità di osservare l’aria,
mentre vibra simultaneamente influenzata dalle voci e dagli strumenti,
con grande stupore vedremmo colori organizzarsi e muoversi in essa.”

Il pittore milanese Giuseppe Arcimboldi (Milano 1527 – ivi 1593), artista presso la corte praghese degli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, partendo dal sistema pitagorico delle proporzioni armoniche di toni e semitoni, creò una corrispondente scala di valori cromatici, usando sia il suo innato senso artistico, sia il metodo scientifico. Attraverso una specifica scala di grigi, mise in relazione i gradi della scala musicale e la luminosità dei colori. In tale modo, riuscì anche a dividere il semitono in due parti uguali, anticipando concettualmente di molto l’arrivo della scala temperata.




                                                            Arcimboldo gray-scale


Solo cinquant’anni dopo, Athanasius Kircher, autore della celebre frase sopra riportata, elaborò delle tabelle che associano tra loro le note musicali, i colori, l’intensità della luce ed i gradi di luminosità, mettendo a punto, successivamente, un sistema che gli permise di associare i colori agli intervalli musicali.

Altri studiosi, in seguito, tentarono tale correlazione. Ricordiamo, ad esempio, Newton, il quale ad un aumento delle frequenze di oscillazione della luce nello spettro cromatico, dal rosso al violetto, fece corrispondere un aumento delle frequenze di oscillazione del suono nella scala diatonica maggiore, Padre Louis-Bertrand Castel, matematico e filosofo francese di fine Seicento che sviluppò un sistema di relazioni per cui, ciò che veniva preso in considerazione era la diretta corrispondenza tra nota e colore, liberandosi così dei concetti cosmologici.

Dopo questa digressione riguardante il rapporto generico tra suono e colore, è importante sottolineare l’importanza che la tinta da me analizzata (ed eventualmente affini) ha nell’arte dei suoni.

Il largo utilizzo del color cachi nella realizzazione di mimetiche e uniformi militari sembrerebbe suggerirci l’ascolto  di un celebre brano militare di Johann Strauss padre, la marcia di Radetzky (Radetzky-Marsch in tedesco).



Marcia di Radetzky


Il brano celebra la vittora austriaca, la riconquista di Milano dopo i moti rivoluzionari in Italia del 1848: il 6 agosto, infatti, il maresciallo Radetzky entra vittorioso marciando sulla città italiana. Tre giorni dopo l'Austria e il Piemonte concludono l'armistizio (9 agosto), con l'obbligo (per i piemontesi) di lasciare Lombardia e Veneto precedentemente occupati.

In ambito musicale è, sicuramente, più semplice rintracciare il giallo, tonalità più o meno vicina al color cachi scuro; simbolo di luce, conoscenza ed energia, il giallo è spesso presente nella musica pop e rock. Un  esempio è il singolo  "Yellow" del gruppo musicale britannico Coldplay
Il pezzo  può essere interpretato in vari modi, ma probabilmente il frontman Chris Martin  canta le grazie della donna amata, paragonandola al bagliore delle stelle.


 Yellow, Coldplay


Un altro pezzo contenente il color giallo è “Bandiera gialla” di Gianni Pettenati, pezzo del 1966 e il cui testo è ispirato ad una trasmissione radiofonica (Bandiera Gialla). Ancor oggi il pezzo riscuote particolare successo persino tra i giovani!

Bandiera gialla, Gianni Pettenati


La lista continua con “Yellow submarine” (sottomarino giallo in italiano), canzone pubblicata dai Beatles e titolo della colonna principale di quello che poi diventerà il loro omonimo film d'animazione nel 1968.
La canzone appare fanciullesca e infantile; è incredibile credere che la spontaneità dell’esecuzione fu, in realtà, molto ben studiata.
Inoltre, molti hanno ritenuto che la canzone fosse in realtà dedicata a una droga dell'epoca, una miscela di barbiturici rinchiusa in una capsula gialla, nota appunto come il sottomarino giallo. Sia come sia, Yellow Submarine rimane uno dei classici dei Beatles.

Yellow submarine, Beatles



Ritengo che il suono abbia una particolare capacità di sollecitazione sinestesica. E’ importante imparare, perciò,  cogliere l’analogia tra colori formali e sensazioni sonore.





Una goccia di colore che si espande su un foglio è un evento cromatico, così come un suono che si espande nel silenzio…


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