mercoledì 26 ottobre 2016

08-Superstizione e colore

E' interessante scoprire come l'uomo moderno sia affascinato e attratto dalla storia del passato, legato alle antiche tradizioni e credenze popolari.
Svariate sono le tradizioni, le superstizioni, i proverbi. Questi rappresentano un'intelligenza condivisa, un modo di pensare e di agire tipico di un tempo o luogo, di una comunità, di una cultura.
In particolare, la parola "proverbio" deriva dal latino proverbio ed indica, in forma più breve, un pensiero, una massima. Le diverse culture possiedono differenti proverbi, definiti come la 'Bibbia del popolo', saggezza dell'uomo, tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione.
Tutti noi, in qualche momento della nostra vita, ci siamo imbattuti in qualche proverbio, a volte apprezzandone l'acuta corrispondenza con la nostra esperienza, altre volte sentendone il peso e l'autorità di una sentenza.

Il colore da me analizzato deriva da una parola di origine persiana, khaki: letteralmente vuol dire 'polveroso', 'terroso'; rimanda, infatti, ad antiche superstizioni militari come quella dei soldati abruzzesi che portavano sul petto un sacchetto contenente un po' di terra del paese natale; al momento del pericolo, prendevano un pizzico di quella terra e la gettavano dietro le spalle.
Altre "storie" che hanno a che fare col color cachi, o più specificatamente con il cachi scuro, sono quelle legate all'ambito militare e alla tinta tipica delle loro divise.
Molte furono, ad esempio, le croci "scolpite" sotto le uniformi militari, poste lì con la convinzione che la pallottola nemica prima di colpire il soldato avrebbe dovuto colpire il Crocifisso, che ovviamente l'avrebbe protetto.
A proposito di divise, è curioso conoscere la superstizione o meglio il "trucchetto" del cestista più forte di tutti i tempi, Michael Jordan: per tutta la sua carriera indossò sotto la divisa ufficiale dei Chicago Bulls i pantaloncini della sua università del Nord Carolina.





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